Stefanos Antoniadis
Architetto e fotografo italo-greco.
Fotografando legge e riscrive il paesaggio contemporaneo. La disciplina fotografica – scatto, post-produzione digitale, possibilità di ibridazione con altre tecniche di registrazione e composizione dell’immagine – viaggia sulla stessa lunghezza d’onda del reame contemporaneo, decifrando con maggior efficacia le plurime e complesse relazioni preterintenzionali che sussistono tra gli oggetti e i layer del territorio. Selezione, rapporto figura-sfondo, rapporto scalare, distanza, annullamento della misurabilità metrica, profondità, analogia, omologia sono caratteristiche in comune tra le tecniche fotografiche e la bigness dei nostri tempi e spazi in grado di conferire allo scatto un ruolo essenziale e fondamentale: riconoscere le relazioni tra gli oggetti che concorrono alla formazione del vocabolario formale contemporaneo. Lo sguardo fotologico traccia costellazioni possibili; su di esse, poi, si tessono storie, miti, tempi, rotte, emozioni personali, intersoggettive, collettive.
Autore di saggi, contributi in volumi e in riviste, è invitato a tenere lezioni in diversi atenei europei in corsi di laurea in architettura e master di II livello di psicologia e geografia. Suoi progetti di architettura sono apparsi in esposizioni (Zagabria 2004, Manzano 2005, Parma 2006, Atene 2010, La Canea 2010, Padova 2011 e 2012, Roma 2015, Barletta 2021) e pubblicazioni. Ha esposto fotografie in mostre personali e collettive (Padova 2009 e 2012, Verona 2011 e 2012, Roma 2014), con scatti premiati in concorsi nazionali, pubblicati, commissionati e utilizzati per locandine di eventi culturali internazionali (CCB Centro Cultural de Belém, 2022). Membro di giurie in concorsi fotografici internazionali (City Street “The Time of Streets: Incisions, overlaps and rhythms”, Lisbona 2022).