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IL TEMPO A MANI NUDE

12 e 13 ottobre 2019

IL TEMPO A MANI NUDE

UN INCONTRO PRIVILEGIATO CON OPERE E LUOGO

Uno spazio privato apre le porte all’opera di DENIS VOLPIANA e CHRISTIAN MANUEL ZANON.
Progetto a cura di Petra Cason Olivares

 

Il laboratorio di lattoneria della famiglia Cason a Dueville (Vicenza), luogo di lavoro di mani abili e di sapienza artigiana, caduto in disuso da diversi decenni, è rimasto, nel tempo, quasi immutato.
Spazio di raccordo tra l’esterno – il paese e la sua vita – e la quotidianità della casa, l’ex laboratorio conserva al suo interno parte della struttura originale: i tavoli da lavoro, le cassettiere ricolme degli strumenti d’uso – le tenaglie e i martelli riposano velati di polvere – la bocca di fuoco della fucina ormai spenta, brani di stagno che guardano con invidia la lucentezza dei pochi caldieri in rame rimasti.
Negli anni, lo spazio assume una nuova valenza, diventando la cucina di una famiglia numerosa, privata del suo capostipite, Cesare. Nel 2019 la casa viene definitivamente svuotata dei suoi ultimi inquilini, e posta in vendita. La dinastia troverà il suo epilogo altrove.

Questo evento espositivo vuole essere un omaggio al luogo di un lavoro fatto da mani nude, esperte, sapienti, prima che l’oblio ne offuschi del tutto la memoria, riportando per un istante la luce al suo interno. L’occasione sarà la Giornata dedicata al Contemporaneo, all’arte contemporanea, giunta quest’anno alla sua XV edizione.
Oltre alle opere, che dialogheranno con il luogo e con gli strumenti che raccontano di un passato sospeso, sono due artisti a mettersi in gioco, oltre il tempo, mostrando la preziosità di un lavoro sapiente, compiuto con l’onestà intellettuale del sapere artistico, e le loro, sole, mani nude.

 

Sabato 12 e domenica 13 ottobre lo spazio privato di Via Dante, dimora della famiglia Cason, aprirà le porte del laboratorio di lattoneria al pubblico, invitando a conoscere un luogo appartenente ad un passato storico nel tempo odierno, pronto ad ospitare le opere degli artisti Denis Volpiana e Christian Manuel Zanon.

Artisti:

DENIS VOLPIANA

CHRISTIAN MANUEL ZANON

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Evento organizzato con il patrocinio del Comune di Dueville.

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Via Dante, 26
Dueville (Vicenza)

 

Sabato 12 ottobre dalle 19 alle 23
Domenica 13 ottobre dalle 19 alle 21.30

 

Ingresso libero

VERBARIO_CN: Mostre in corso
VERBARIO_CN: Pro Gallery

COMUNICATO STAMPA

IL TEMPO A MANI NUDE
Uno spazio privato apre le porte all’opera di DENIS VOLPIANA e CHRISTIAN MANUEL ZANON

Progetto a cura di Petra Cason Olivares
Sabato 12 e domenica 13 ottobre lo spazio privato di Via Dante, dimora della famiglia Cason, aprirà le porte del laboratorio di lattoneria al pubblico, invitando a conoscere un luogo appartenente ad un passato storico nel tempo odierno, pronto ad ospitare le opere degli artisti Denis Volpiana e Christian Manuel Zanon.
Evento organizzato con il patrocinio del Comune di Dueville.

Il laboratorio di lattoneria della famiglia Cason a Dueville (Vicenza), luogo di lavoro di mani abili e di sapienza artigiana, caduto in disuso da diversi decenni, è rimasto, nel tempo, quasi immutato. Spazio di raccordo tra l’esterno – il paese e la sua vita – e la quotidianità della casa, l’ex laboratorio conserva al suo interno parte della struttura originale: i tavoli da lavoro, le cassettiere ricolme degli strumenti d’uso – le tenaglie e i martelli riposano velati di polvere – la bocca di fuoco della fucina ormai spenta, brani di stagno che guardano con invidia la lucentezza dei pochi caldieri in rame rimasti. Negli anni, lo spazio assume una nuova valenza, diventando la cucina di una famiglia numerosa, privata del suo capostipite, Cesare. Nel 2019 la casa viene definitivamente svuotata dei suoi ultimi inquilini, e posta in vendita. La dinastia troverà il suo epilogo altrove. Questo evento espositivo vuole essere un omaggio al luogo di un lavoro fatto da mani nude, esperte, sapienti, prima che l’oblio ne offuschi del tutto la memoria, riportando per un istante la luce al suo interno. L’occasione sarà la Giornata dedicata al Contemporaneo, all’arte contemporanea, giunta quest’anno alla sua XV edizione. Oltre alle opere, che dialogheranno con il luogo e con gli strumenti che raccontano di un passato sospeso, sono due artisti a mettersi in gioco, oltre il tempo, mostrando la preziosità di un lavoro sapiente, compiuto con l’onestà intellettuale del sapere artistico, e le loro, sole, mani nude: Denis Volpiana e Christian Manuel Zanon.
Due artisti con percorsi e attitudini profondamente diverse tra loro, ma che, come talvolta accade, trovano in impercettibili sfumature quegli accordi che permettono loro di comprendersi, di dialogare, di impreziosire la presenza l’uno dell’altro in un'occasione come questa, che concede allo spettatore un'intima visione sull'opera, a partire dalla relazione privilegiata con lo spazio.
Denis Volpiana ha fatto del concetto di “frattura” il tema conduttore della sua più recente ricerca artistica. Prevalemente pittorica, la sua azione fortemente gestuale porta spesso ad esiti dai tratti scultorei, tridimensionali. La tela non basta più, nella sua superficie bidimensionale, quand'è aggredita - letteralmente - dagli agenti chimici dei composti che Volpiana utilizza nella materia coloristica, mutuati dall'alchimia della lavorazione conciaria, tradizione artigianale dalla quale proviene la formazione dell'artista. Essa si ribella alla sua stessa forma, quasi scuotendosi di dosso la statica armatura/intelaiatura che la costringe alla planarità. È il colore stesso a rendere queste opere materiche, nell’impasto pittorico che, stratificato, è svelato man mano ad opera dei reagenti chimici o per intervento dell’artista stesso. È opera in continuo divenire, nei mutamenti che la attraversano nello scorrere del tempo, talvolta anche atmosferico (la neve che cade sulla tela e dà vita ad un inedito craquelé). Nel voler abbracciare lo spazio, nel farsi terza dimensione, questi dipinti (ir)rompono parti di sé, in una tensione che si fa costante anelito di libertà. Christian Manuel Zanon disvela il fulcro della propria opera con la delicatezza di chi sfoglia, un petalo alla volta, un fiore cercandone nel cuore l’essenza, provando a dare concretezza all'idea di profumo (Amateur, 2013). È una ricerca inesausta di nuove prospettive su mondi soltanto immaginati. La carta, eterna compagna dell’artista, è il lenzuolo candido sul quale si imprimono, in un ordine che Zanon conosce in profondità, sensualità poetiche: segni e solchi, pieni e vuoti, accenni di luce o memorie di colore. Traslitterazioni di una musica non ancora suonata, ma pensata - in potenza - dal suo autore, nell’intensità dei suoi ritmi, delle sue pause dense, delle sue armonie. Qui non è il gesto ad emergere, bensì il concetto, nella sua più impalpabile forma: quella del desiderio di ricordare, oltre il trascorrere del tempo.

Photo courtesy Marco Dal Maso

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