Christian Manuel Zanon
Nasce nel 1985 in provincia di Padova, fonde la pratica artistica all'approccio filosofico.
Gregario pensatore contraddittorio, si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia secondo una direttrice estetica, poi ripresa come filosofia teoretica presso Ca' Foscari di Venezia. Presso l’UdK di Berlino approfondisce questioni inerenti la comunicazione visiva e la poesia sperimentale. Si confronta con l’immagine fotografica alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze ed in seguito allo IUAV di Venezia.
Come autore interroga il frammento, non ancora persuaso che questo possa essere l’indicatore di paesaggi e passaggi ulteriori.
Dal 2011 al 2015 realizza 3 mostre personali presso la Galleria Upp di Venezia (“In cambio del Silenzio”), la Galleria Artericambi di Verona (“Slow-Motion”) e la Galleria Fuoricampo di Siena (“Lotteria Immanuel”).
Nell'ambito dell'attività della Collezione AGI Verona partecipa ad importanti rassegne museali quali “La Sottile Linea del Tempo” (Museo Miniscalchi Erizzo, Verona, 2015. A cura di Marinella Paderni) e “Che il Vero possa confutare il Falso” (Palazzo Pubblico, Santa Maria della Scala e Accademia dei Fisiocritici, Siena. A cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori). E' stato ospite con sentite esposizioni personali in spazi indipendenti e di ricerca quali Marselleria,
Milano: “Mantra Milano”, 2015. Segue, nel 2020, alla Fondazione Coppola di Vicenza: “Pretesto Perpetuo” nell'ambito della rassegna “Nuove Frontiere del Contemporaneo”. Sempre nel 2020 la Fondazione Coppola manda in stampa SOLO 13, prima monografia dedicata all'autore, con testi di Ilaria Gianni.
Nel 2020 è alla Galleria Massimo Ligreggi con la personale "Curiosa, Gelosa", e con l'opera "Pavone" ospite alla GAM. di Torino in occasione di "Stasi frenetica - Artissima 2020".
Nell'aprile 2021, Studio La Città (Verona) ospita "Come punti di un rosso sgualcito, ricordi?", personale dedicata alla radicale povertà del papavero.